Disidrosi

La disidrosi è una malattia della pelle, non contagiosa, che si caratterizza per un’anomalia di idratazione della pelle nella quale si verifica uno stato infiammatorio con formazione di bollicine che in taluni casi possono tendere a fondersi tra loro per dare origine a bolle di maggiore dimensione.

Cos’è la disidrosi

Parliamo di una malattia dermatologica classificabile come una dermatite che spesso si associa alla dermatite atopica. E’ nota anche come Eczema disidrosico proprio perché la pelle si presenta infiammata di base e su tale infiammazione si creano bollicine piene di liquido che scoppiando lasciano il posto a lesioni talvolta anche dolorose.

Questa malattia si localizza specialmente sui palmi delle mani e nell’area interna tra le dita ma colpisce anche sovente i piedi. Alla disidrosi è quasi sempre associato il prurito che può essere in certi casi anche piuttosto intenso.

La Disidrosi è spesso associata a stati di stress fisico e mentale, al lavaggio eccessivamente frequente delle mani e al contatto con allergeni, soprattutto Nichel e Cobalto. La diagnosi è eminentemente visiva da parte del medico ma in alcuni casi lo stesso potrà indicare alcune analisi per escludere la possibilità che si tratti, invece, di altre patologie come la Psoriasi o la Scabbia..

Cause della Disidrosi

Le cause della Disidrosi è sconosciuta. Potrà sembrare incredibile che con tutta la ricerca scientifica, la conoscenza sempre più approfondita e particolareggiata dei meccanismi del corpo umano, la capacità di andare a modificare singoli geni, non si sia in grado da capire le cause di una malattia ma questa è la realtà non solo per la disidrosi ma per molte altre malattia di cui non si riesce a risalire alle cause ma questa è la realtà.

Si sono notate contemporaneità tra l’insorgenza di allergie stagionali e di Disidrosi, tanto da correlarle in qualche modo, così come si è notata la correlazione tra Disidrosi e dermatite atopica che sembrano insorgere pressoché in contemporanea.

Si ipotizza per questo che la disidrosi sia connessa ai meccanismi di reazione allergica più in generale che non sono di tipo necessariamente da contatto.

La Disidrosi colpirebbe, secondo le stime, il 5% delle persone con eczema e la sua incidenza cala con l’aumentare dell’età. La presenza della malattia vede il sesso femminile leggermente più colpito rispetto agli uomini ed è certamente più presente in primavera ed in estate e soprattutto nei Paesi più caldi.

I fattori di rischio

Medici e ricercatori sono comunque riusciti ad identificare dei fattori di rischio che sembrano predisporre con maggiore facilità alla comparsa della Disidrosi; tra questi fattori troviamo soprattutto lo stress psico-fisico, l’esposizione ad allergeni come profumi e prodotti vari per il corpo, l’esposizione al contatto con Nichel, Cromo e Cobalto ma anche l’utilizzo della Neomicina, un antibiotico di utilizza non molto frequente.

Sintomi

I sintomi si caratterizzano per la comparsa di bollicine solitamente piccole, di circa 1-2 mm di diametro che spesso si presentano in gruppo e provocano prurito anche intenso.

Alcune persone lamentano anche dolore e rossore. E’ importante non cedere alla tentazione di grattarsi per non rischiare una sovrinfezione batterica. Se le bollicine si infettano, possono dare origine a pus, comparsa di rossore e in seguito alla rottura si ha la formazione di croste. Se capita questo è opportuno rivolgersi al medico.

La Cura della Disidrosi

Non esiste ad oggi una terapia risolutiva per la disidrosi. Si possono mettere in atto cure che attenuano la sintomatologia e migliorano il quadro ma in definitiva la disidrosi si risolverà da sola con il tempo, salvo recidive periodiche.

Il dermatologo facilmente ti prescriverà un preparato galenico (da far preparare in farmacia), con il quale fare impacchi nelle zone interessate dalla Disidrosi. Tale applicazione dovrà avere una durata di 10-15 minuti e va ripetuta più volte nella giornata.

Più facilmente il dermatologo ti prescriverà una crema cortisonica da alternare anche con una pomata a base di vitamina F che pare essere attiva a contrasto di questa malattia.