Osteosarcoma

Purtroppo, nel corso delle ultime ore, si è diffusa una bruttissima notizia: ovvero, la figlia di un noto allenatore spagnolo, Luis Enrique, è morta per colpa di un osteosarcoma. Che malattia potrebbe mai essere per togliere la vita nel giro di soli cinque mesi ad una bambina di soli nove anni?

Al giorno d’oggi, internet rappresenta uno dei luoghi in cui andare alla ricerca di notizie riguardanti l’ambito medico. Bisogna sottolineare, però, che l’unico canale di comunicazione corretto dovrebbe essere quello del proprio medico. Al giorno d’oggi, tra l’altro, esistono tante app che hanno facilitato la comunicazione tra pazienti e medici. E tante altre app hanno rivoluzionato anche altri interi settori, come quello del gambling online. Basti pensare alla piattaforma di betway casino, che mette a disposizione davvero un’offerta di giochi impressionante, con tante proposte interessanti anche dal punto di vista grafico.

Osteosarcoma, un tumore molto diffuso tra gli adolescenti

L’osteosarcoma è considerato come il tumore più diffuso tra quelli primitivi che vanno a colpire le ossa e deriva da precursori degli osteoblasti, ovvero porzioni di cellule di cui è formato un osso. Sono circa 700 i nuovi casi che ogni anno vengono registrati in Italia relativi a tumori maligni primitivi dell’osso e circa il 20-25% corrisponde proprio ad osteosarcomi.

Tra le principali caratteristiche di questo tumore osseo troviamo il fatto di potersi sviluppare senza limiti di età, ma ha una maggiore incidenza adolescenti e sui giovani. Per il momento, le cause che favoriscono la diffusione di tale tumore sono per la maggior parte sconosciute. Ad ogni modo, proprio le peculiarità di tale tumore hanno consentito di scovare diversi fattori di rischio.

È facile intuire, quindi, che il tumore va a colpire in modo particolare i soggetti nel corso della fase di massimo sviluppo dell’osso. Quindi, sono gli adolescenti i più colpiti da questa patologia. I fattori di rischio possono essere anche di carattere genetico.

Tra i sintomi maggiormente diffusi troviamo certamente quello di provare un notevole dolore all’osso oggetto dell’aggressione da parte del tumore maligno. Si formano gonfiori, ma anche tumefazioni. L’intensità del dolore cambia e, di solito, aumenta in modo importante con il trascorrere del tempo. Spesso e volentieri favorisce anche l’insorgere di fratture che vengono chiamate patologiche.

Diagnosi e terapie

Prevenzione? Impossibile, dal momento che per il momento non esiste alcun tipo di trattamento che è in grado di diminuire il rischio di essere attaccati da questo subdolo cancro. Per la diagnosi, invece, devono essere portati a termine vari esami di diagnostica per immagini: servono una radiografia localizzata nel punto del massimo dolore, poi una scintigrafia ossea o una PET. Questi ultimi due esami sono fondamentali per valutare quale sia la causa della lesione.

Infine, l’ultimo passaggio è quello di portare a termine la biopsia ossea: si tratta del solo esame che offre davvero l’opportunità di effettuare una diagnosi certa del tumore. Il prelievo del tessuto osseo si può svolgere anche con degli aghi particolari, che consentono l’asportazione pure di un ridotto quantitativo di cellule tumorali.

Tra le più importanti cure fino ad ora portate avanti contro l’osteosarcoma troviamo la chirurgia e la chemioterapia: di solito, vengono usate insieme in un percorso specifico e piuttosto lungo. Al giorno d’oggi, spesso e volentieri, si può evitare l’asportazione di tutto l’arto colpito dal tumore, ma solamente della porzione malata dello stesso. Per il momento, la radioterapia non presenta un alto grado di efficacia e, di conseguenza, viene applicata poco di frequente.